In primo piano ho rappresentato un bambina che soffia sulla sagoma dell’Italia, facendo uscire da essa delle sfere come bolle di sapone. Il dipinto è tutto in bianco e nero ad eccezione appunto di queste bolle, colorate nei loro riflessi con i toni della bandiera italiana. Da piccole esse diventano sempre più grandi e volano verso il cielo.

Dentro le bolle più spaziose ho abbozzato alcuni simboli della nostra penisola: la prima bandiera con lo stemma dei Savoia, la bandiera italiana di oggi, l’anniversario che festeggiamo quest’anno, il simbolo della Repubblica, le nostre vecchie lire, due maschere rappresentative di Venezia e di Napoli, alcuni monumenti importanti tra nord e sud (il duomo di Milano, un sito archeologico presso Salerno, la torre di Pisa e il Colosseo).

Sullo sfondo ho invece lasciato indefinita la sagoma dei tre colli di Brisighella, (la quale, per me che ci abito, costituisce un importantissimo paese della nostra repubblica) e nella parte inferiore ho immaginato un terreno erboso pianeggiante e leggermente paludoso come quello delle valli di Comacchio. Questo per ricordare anche la nostra regione dell’Emilia Romagna, dalle colline al mare.

Ho scelto di rappresentare l’Italia nelle bolle di sapone, per renderne la freschezza, i colori, la vivacità. Anche la bambina vuole essere una metafora dell’Italia, perché festeggiando quest’anno i 150 anni dell’unità, è ancora un giovane Stato. Soffia sulla sagoma della penisola come si soffia su una torta di compleanno, di 150 anni.

10-09-2011

Stella Gentilini

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